La tratta dei cuccioli clandestini: facciamo chiarezza

Il nostro Raffaele Alicandro ci aiuta a capire quali sono attualmente i problemi in Italia sulla tratta clandestina dei cuccioli

Vi riportiamo una lettera aperta scritta da Raffaele Alicandro, il nostro esperto di 365 Il mio Cane, che fa chiarezza sul sempre attuale problema della tratta dei cuccioli clandestina in Italia. Questione che coinvolge sia gli allevatori, che si trovano imbrigliati in una normativa che non favorisce l’adozione del cucciolo e che, prima di tutto, non tutela la sua salute. Alicandro propone anche una soluzione molto interessante e che segue strettamente le norme UE.
“Sin dal 1986, il sottoscritto Raffaele Alicandro, in qualità di direttore del Centro denominato “Dog’s House Puppy’s Center” di Formia (LT), vuole mettere in luce alcune problematiche, molto serie, riguardanti l’importazioni di cuccioli di cani dai paesi dell’UE.
“Il punto: la regolamentazione attuale, lo spiego in parole semplici, vuole che l’età dei cuccioli introdotti in Italia non sia al di sotto dei 3 mesi di vita, con una vaccinazione antirabbica effettuata 21 gg. prima della partenza dal paese d’origine, quindi facendo dei conti i cuccioli nel nostro Paese arriverebbero ad un’età di circa 3 mesi ed oltre.
“Questo significherebbe un “commercio” (la parola non mi piace trattandosi di animali da compagnia) già stroncato in partenza, perché un cucciolo di 4 mesi è già di dimensioni e caratteristiche psico-fisiche avanzate ed aumenta il rifiuto, da parte del cliente finale, di appropriarsi di un “cucciolo” di età e dimensioni eccessive.
“Il mio disappunto, oltre all’età eccessiva del cucciolo da importare, è ,sapere con certezza , dove andranno a finire tutti i cuccioli all’arrivo in Italia ,se le strutture sono idonee e se c’è del personale qualificato per un controllo sanitario all’altezza di un numero di cuccioli considerevole. Io penso che bisognerebbe prima di tutto tutelare la salute dei cuccioli, obbligando tutti gli importatori a trattenere, in locali idonei e con personale medico e paramedico, i cuccioli per un vero controllo sanitario di almeno 21 gg., prima che siano venduti.
In questo modo i cuccioli verranno consegnati con le prime vaccinazioni e sverminature e ad un’età all’incirca di 90/100 gg., avendo così, una certezza che il cliente finale possa avere un cucciolo sano e controllato sanitariamente.
“La mia Azienda è da oltre 24 anni che opera nel settore con questa metodologia pocanzi indicata (ho effettuato uno stage negli U.S.A. circa 15 anni fa proprio in un grande allevamento di cani statunitense, “The Hunte Corporation”). Da li è partita la voglia di migliorare con tutti i mezzi questo lavoro, investendo continuamente in strutture, personale medico e paramedico, in qualità di alimenti e in farmaci e vaccini di ultima generazione.
“Tutto questo è la chiave del nostro successo. Pertanto tutto quello che si sente dire dell’importazioni clandestine, vendite di cuccioli senza vaccinazioni, senza microchip, malati, venduti sul ciglio delle strade o ai caselli autostradali di tutta Italia, questo fenomeno non potrà mai essere fermato con le normative oggi vigenti! Quindi per concludere, i professionisti si dovranno distinguere semplicemente per la serietà e il rispetto delle leggi UE, senza farsi inghiottire da questa spirale discriminatoria senza fine”.

dir. Raffaele Alicandro

Dog’s House Puppy’s Center Formia (LT) Italy

3 Commenti

  1. Antonio Ivan Coreno scrive:

    Caro direttore,
    anzitutto non posso che ringraziarla infinitamente per la gioia che ha riportato in casa mia attraverso il cucciolo che ci ha consegnato, cane caratterizzato da un coacervo di potenza, pigrizia e allegria mista tutta insieme. Riferendomi all’articolo di cui sopra, posso solamente dire che sono rimasto basito, riguardo a queste continue nefaste pubblicita’ inerenti ai cuccioli che vengono dall’estero. Come giustamente dice lei, ci sono cani che nascono in allevamenti esteri e cani che vengono venduti ai mercatini in maniera spregevole, senza una cura adeguata ma soprattutto, senza il rispetto delle norme europee in materia di cuccioli. Orbene fatta detta distinzione, e’ opportuno combattere l’ignoranza che in giro regna sovrana, e l’egemonia delle persone che non sono in grado di attuare questa distinzione e in mala fides fanno di tutta un’erba un fascio come si suol dire, facendo se posso, una premessa:
    di tutti i cani, parlo in questo caso di cani san bernardo, che sino ad adesso ho incontrato in Italia, Francia, Spagna (dove a barcellona vi e’ un grande allevamento) in assoluto i piu’ belli, i piu’ virili ma, soprattutto, i migliori da un punto di vista di salute vista la longevita’, sono stati quelli della dog’s house di formia, e questo lo posso assicurare paragonando l’elevata competenza dello staff di tale centro, rispetto a quello di un noto allevamento italiano. Concludo dicendo che, visto che ormai siamo in piena globalizzazione, visto che ormai la nostra nazione, il nostro mondo, sta divenendo multietnico, cosa importa se un cucciolo nasca in Italia, in Germania, in Ungheria o in Ucraina… L’importante e’ la buona salute del cane, garantita da tale staff che torno a ribadire mi ha estremamente soddisfatto, e come esso venga seguito e cresciuto.
    Grazie infinite

  2. Raffaele Alicandro scrive:

    Gentilissimo Cliente Le posso dire che della Sua missiva non c’è solo stima nei nostri confronti ,e noi ringraziamo, ma c’è una profonda verità che Lei magistralmente ha saputo dare con molta chiarezza , garzie della Sua collaborazione da tutto lo Staff del Centro Dog’s House di Formia.

  3. Raffaele Alicandro scrive:

    Grazie !